1841 ottobre 15 : La Provincia Veronese fu interessata da un terremoto che arrecò danni nella zona di Sanguinetto, Nogara, Cerea, Casaleone, Concamarise, Gazzo. Riportiamo integralmente quanto racconta la cronaca del tempo: La notte dal 15 al 16 ottobre verso le ore 2 e un quarto antimeridiane una fortissima scossa di terremoto con direzione SW-NE accompagata da una detonazione e con andamento ondulatorio svegliava i pacifici abitanti di Sanguinetto. La scossa che fece suonare i campanelli e rovinava qualche fumaiolo indusse la popola­zione di abbandonare in tutta fretta le loro abitazioni. Questa scossa fu seguita da altre con una frequenza che fra l'una e l'altra eravi l'intervallo di un quarto d'ora o al più mezzora. Dalle due pomeridiane sino alle ore 6 pure pomeridiane i sussulti continuarono ma meno frequenti e più deboli. Alle ore 6.30 circa una nuova fortissima scossa gettò un'altra volta lo spavento ed il terrore nel paese e per la sua violenza suonarono le campane. Gli abitanti spaventati dall'insolito caso abbandonarono le case e pernottarono all'aperto. Altre scosse si andarono ripetendo per tutta la notte e per tutto il giorno seguente. Verso la sera del giorno 17 vi fu un'altro scotimento assai forte. I tremiti continuarono ma sempre più deboli e meno frequenti per circa 8 giorni. Proseguirono quindi ripetendosi periodicamente ad ogni quarto di luna e con intensità qualche volta considerevole sino alla metà del seguente novembre quando cessarono del tutto. Questi movimenti di replica ma alquanto più debolmente si avvertivano a Cerea, Casaleone, Nogara, Concamarise distanti da Sanguinetto dai 5 ai 4 Km. Non pare che le scosse fossero avvertite a distanze maggiori: laonde approssimativamente sembra potersi ritenere che Sanguinetto fosse il centro di questo scotimento, il quale durato all'incirca un mese ossia dal 15 di ottobre all'8 di novembre riproduce si può dire tutte le fasi che si manifestano nei fenomeni del Monte Baldo. In un documento indirizzato alla "Benemerita Spett. Accademia di Agricoltura Commercio ed Arti" di Verona si legge: Alle ore Due e un quarto antimeridiane del 15 ottobre una veemente scossa con detonazione cupa annunciava a questa parte il terremoto, circa dieci minuti dopo alle ore 2.25 avveniva altra cupa detonazione con sussulto del terreno e verso le ore due e trequarti accadeva la terza cupa detonazione parimento con oscillazione. Alle ore tre e mezzo circa si manifestava altra cupa detonazione con un forte sussulto alla superficie e verso le ore quattro succedeva una più forte e cupa detonazione che era la quinta con maggior veemente scossa sussultoria per la quale i muri di diverse case del paese di Sanguinetto segnarono delle fessure e si staccarono dei quadretti di cotto da alcuni comignoli di cui due di essi caddero. Al momento delle cupe detonazioni sembrava il passaggio rapido di cosa come fosse fischio o sibilare. Alla seconda detonazione e scossa gli abitanti di questo paese erano pressoché tutti svegliati e la maggior parte con i lumi accesi, alla terza scossa sorti­vano la maggior parte dalle rispettive abitazioni e stavano all'aperto. Alla quinta scossa, che fu la maggiore, si manifestava nei medesimi un generale spavento. Diverse persone furono prese tosto chi da vomito, chi da evacuazioni alvine, chi da insulti nervosi per cui occorse anche l'arte medica. Alquanto prima che venissero le detonazioni i cani chiusi abbaiavano, i gatti tentavano di uscire di casa per la via più breve cioè saltando anche dalle finestre, alcuni cavalli mostravansi inquieti sciogliendosi dai capestri. La notte era tranquilla il cielo lucidissimo e parimenti tranquillo, se non che di spesso all'etere si vedeano lucidi  ed allargati fuochi, come suol dirsi di stelle cadenti. Le detonazioni provenivano dalla direzione SW, dove si vedeano pure dei sprizzi elettrici, comunemente qui detti "spiancisi" di color biancastro e per rapidità appena visibili. La stella del mattino al suo levare splendea di una luce vivissima non solita, mentre parea un fuoco ardente in guisa che disegnava l'ombra delle persone. Durante il giorno 15 che fu tranquillo lucido e bello si sentivano di tratto in tratto piccole detonazioni accompagnate dal tremito del suolo ed appena dopo tramontato il sole, che parea disceso in una zona di fuoco, si sentiva una forte e cupa detonazione con veemente scossa proveniente dalla precisata direzione ciocchè riprodusse spavento negli abi­tanti, per cui la maggior parte di essi si tennero svogliati durante la notte dal 15 al 16, formandosi in piccole brigate per vegliare in allegria, ed altri prendevano qualche riposo sopra materassi presso la porta d'ingresso delle rispettive case per essere pronti ad uscire nel caso di nuove scosse. Verso le ore 11 pom. del 16 si avvertì un leggero tremito del suolo e qualche altra vibrazione fino alle ore 8 del 17. Parlando di questo distretto le scosse furono più veementi, quindi maggiormente sentite nei comuni di Gazo, Nogara, Sanguinetto e Concamarise e meno negli altri comuni e quasi niente come a S.Pietro di Morubio. Parlando fuori del distretto dalle informazioni assunte le scosse furono maggiormente sentite a Villimpenta ed a Governolo dalla quale direzione provenivano. Furono pure sentite ma meno forti a Bovolone, Isola della Scala e Bonferraro. Vedi TAB.5. Finalmente nel giorno  8 novembre alle ore 11 e trequarti antimeridiane fu sentita altra detonazione con piccola scossa da pochi soltanto avvertita e poscia non successe altro. Dal giorno 15 ottobre al giorno 8 di novembre avvennero di tratto in tratto delle piccole scosse con detonazioni e ciò accadeva specialmente nel tempo delle fasi di Luna. Ciò è quanto si ha il pregio di riferire in riscontro alla spettabile ricerca del 25 corrente..........Sanguinetto li 28 novembre 1841. Il commissario distrettuale. Mestre.